Neurofitness

Allenamento e cervello: l’intensità fa la differenza

Allenamento e cervello: l’intensità fa la differenza

22 mag 2025

Un uomo corre su un tapis roulant, a simboleggiare il legame tra l'allenamento fisico, la salute del cervello e il benessere del cuore.
Un uomo corre su un tapis roulant, a simboleggiare il legame tra l'allenamento fisico, la salute del cervello e il benessere del cuore.
Un uomo corre su un tapis roulant, a simboleggiare il legame tra l'allenamento fisico, la salute del cervello e il benessere del cuore.

Allenamento e cervello: l’intensità fa la differenza

Sapevi che l’intensità dell’allenamento può influenzare diverse aree del cervello? Non tutti gli esercizi aerobici hanno lo stesso effetto sulla mente: a cambiare è la risposta del nostro sistema nervoso centrale.

L’esercizio aerobico, in generale, è noto per i suoi benefici sul cervello. Tra questi, uno dei più importanti è l’aumento del BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), una proteina fondamentale per la crescita, la sopravvivenza e lo sviluppo dei neuroni. Ma secondo uno studio del 2020, non è solo "fare sport" a contare: è l’intensità con cui ci alleniamo a determinare quali parti del cervello vengono attivate.

Intensità bassa o alta: cosa cambia per il cervello?

L’intensità dell’esercizio si riferisce a quanto il corpo viene sollecitato durante l’allenamento:

  • Bassa intensità: circa il 50% della frequenza cardiaca massima, mantenuta per almeno 30 minuti.

  • Alta intensità: 75% o più della frequenza cardiaca massima. Un esempio tipico è l’HIIT (High-Intensity Interval Training), che alterna fasi brevi e intense a momenti di recupero attivo. Gli allenamenti HIIT durano in media tra i 15 e i 30 minuti, ma possono portare il corpo all’80-100% del massimo consumo di ossigeno (VO₂ max).

Lo studio: cosa succede al cervello durante l’allenamento

Nello studio, 25 atleti uomini hanno svolto sessioni sia di esercizio a bassa intensità sia ad alta intensità su tapis roulant, con almeno due giorni di riposo tra una sessione e l’altra. Prima e dopo ogni allenamento, i partecipanti sono stati sottoposti a test cognitivi, valutazioni dello stato d’animo e scansioni cerebrali con risonanza magnetica funzionale (rs-fMRI).

I risultati sono sorprendenti:

  • Dopo entrambi i tipi di esercizio, l’umore dei partecipanti è migliorato.

  • Tuttavia, le aree cerebrali attivate erano diverse:

    • l’esercizio a bassa intensità ha stimolato i circuiti legati a attenzione e funzioni cognitive.

    • l’esercizio ad alta intensità ha attivato le aree coinvolte nella regolazione delle emozioni e ha temporaneamente ridotto l’attività nelle aree motorie.

Cosa significa tutto questo per i tuoi allenamenti?

Questo studio suggerisce che variare l’intensità degli allenamenti può avere effetti complementari sul cervello:

  • Se cerchi concentrazione e chiarezza mentale, una sessione cardio leggera e costante potrebbe fare al caso tuo.

  • Se invece vuoi scaricare lo stress o migliorare l’umore, un workout intenso come l’HIIT può essere molto efficace.

In pratica, il miglior approccio per mente e corpo è combinare diverse intensità nel proprio programma di allenamento.

Allenamento e cervello: l’intensità fa la differenza

Sapevi che l’intensità dell’allenamento può influenzare diverse aree del cervello? Non tutti gli esercizi aerobici hanno lo stesso effetto sulla mente: a cambiare è la risposta del nostro sistema nervoso centrale.

L’esercizio aerobico, in generale, è noto per i suoi benefici sul cervello. Tra questi, uno dei più importanti è l’aumento del BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), una proteina fondamentale per la crescita, la sopravvivenza e lo sviluppo dei neuroni. Ma secondo uno studio del 2020, non è solo "fare sport" a contare: è l’intensità con cui ci alleniamo a determinare quali parti del cervello vengono attivate.

Intensità bassa o alta: cosa cambia per il cervello?

L’intensità dell’esercizio si riferisce a quanto il corpo viene sollecitato durante l’allenamento:

  • Bassa intensità: circa il 50% della frequenza cardiaca massima, mantenuta per almeno 30 minuti.

  • Alta intensità: 75% o più della frequenza cardiaca massima. Un esempio tipico è l’HIIT (High-Intensity Interval Training), che alterna fasi brevi e intense a momenti di recupero attivo. Gli allenamenti HIIT durano in media tra i 15 e i 30 minuti, ma possono portare il corpo all’80-100% del massimo consumo di ossigeno (VO₂ max).

Lo studio: cosa succede al cervello durante l’allenamento

Nello studio, 25 atleti uomini hanno svolto sessioni sia di esercizio a bassa intensità sia ad alta intensità su tapis roulant, con almeno due giorni di riposo tra una sessione e l’altra. Prima e dopo ogni allenamento, i partecipanti sono stati sottoposti a test cognitivi, valutazioni dello stato d’animo e scansioni cerebrali con risonanza magnetica funzionale (rs-fMRI).

I risultati sono sorprendenti:

  • Dopo entrambi i tipi di esercizio, l’umore dei partecipanti è migliorato.

  • Tuttavia, le aree cerebrali attivate erano diverse:

    • l’esercizio a bassa intensità ha stimolato i circuiti legati a attenzione e funzioni cognitive.

    • l’esercizio ad alta intensità ha attivato le aree coinvolte nella regolazione delle emozioni e ha temporaneamente ridotto l’attività nelle aree motorie.

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Questo studio suggerisce che variare l’intensità degli allenamenti può avere effetti complementari sul cervello:

  • Se cerchi concentrazione e chiarezza mentale, una sessione cardio leggera e costante potrebbe fare al caso tuo.

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