Medicina ortomolecolare
Linus Pauling e la vitamina C
Linus Pauling e la vitamina C
14 mag 2025



Linus Pauling e la vitamina C: il Nobel che sfidò la medicina
Quando un due volte premio Nobel parla di salute, il mondo ascolta. Ma quando quello stesso scienziato — Linus Pauling, genio della chimica e attivista instancabile — afferma che la vitamina C può prevenire e trattare molte malattie, allora iniziano le polemiche.
Eppure, a distanza di decenni, la sua visione si sta lentamente rivalutando. Pauling è stato forse troppo avanti per i suoi tempi.

Chi era Linus Pauling?
Linus Pauling non era un “guru del benessere”. Era un chimico e fisico tra i più brillanti del XX secolo, vincitore del Nobel per la Chimica (1954) e del Nobel per la Pace (1962). Ha rivoluzionato la chimica delle proteine, la biologia molecolare e ha contribuito alla campagna contro i test nucleari.
Negli anni ’70, però, si dedica a un nuovo tema: l’uso terapeutico della vitamina C (acido ascorbico).

Vitamina C: solo per il raffreddore? Non secondo Pauling
Per la medicina ufficiale, la vitamina C era (ed è tuttora) utile per prevenire lo scorbuto. Pauling, invece, sosteneva qualcosa di molto più ambizioso:
"La vitamina C ad alte dosi può prevenire e curare infezioni, migliorare il sistema immunitario e perfino aiutare nella lotta contro il cancro."
Nel suo celebre libro "Vitamin C and the Common Cold" (1970), Pauling mostrava dati secondo cui alte dosi di vitamina C (1.000 mg o più al giorno) potevano ridurre frequenza, durata e gravità dei raffreddori.

Vitamina C e cancro: la sfida all'oncologia classica
Nel decennio successivo, Pauling collaborò con il medico britannico Ewan Cameron in Scozia, trattando pazienti oncologici con 10 g al giorno di vitamina C per via endovenosa e orale. I risultati? Sopravvivenze più lunghe e migliore qualità di vita rispetto ai pazienti che ricevevano cure standard.
La comunità scientifica attaccò duramente Pauling, accusandolo di “pseudoscienza”. Ma studi più recenti, pubblicati anche su riviste come PNAS e Cancer Cell, hanno riaperto il dibattito, mostrando che alte dosi di vitamina C possono agire come pro-ossidanti selettivi contro le cellule tumorali, senza danneggiare quelle sane.

Cosa fa davvero la vitamina C nel corpo?
È un antiossidante potente, protegge le cellule dallo stress ossidativo.
Stimola la produzione di collagene, importante per pelle, vasi sanguigni e articolazioni.
Favorisce l’assorbimento del ferro non-eme.
È essenziale per un sistema immunitario efficiente.
Contribuisce alla sintesi di neurotrasmettitori come dopamina e noradrenalina.

Quanto ce ne serve davvero?
Il fabbisogno ufficiale è intorno ai 90 mg/die, ma Pauling sosteneva che la dose ideale per la salute ottimale fosse tra i 2 e i 10 grammi al giorno, ben oltre le dosi raccomandate.
E sottolineava: "Non c’è tossicità nota per la vitamina C."
Infatti, l'eccesso viene eliminato attraverso le urine. Gli effetti collaterali più comuni a dosi molto elevate possono includere disturbi intestinali, facilmente gestibili riducendo la dose.

Il lascito di Linus Pauling
Oggi, la vitamina C ad alte dosi viene studiata in vari campi:
Immunoterapia oncologica
Covid-19 e infezioni virali acute
Supporto nel post-operatorio
Riduzione dell'infiammazione cronica
Forse Linus Pauling non aveva tutte le risposte, ma aveva intuito una cosa: la biochimica della salute passa anche dai micronutrienti, e la vitamina C è una delle molecole chiave del nostro equilibrio interno.

In conclusione
Linus Pauling ci ha lasciato una lezione che vale ancora oggi:
non sottovalutare mai il potenziale curativo delle molecole naturali, se usate con intelligenza e conoscenza.
E forse, proprio grazie al suo coraggio nel rompere gli schemi, un giorno la vitamina C non sarà più solo “la vitamina contro il raffreddore”, ma un pilastro della medicina preventiva e integrativa.
Vuoi sapere se stai assumendo abbastanza vitamina C? Prenota una misurazione professionale dei micronutrienti presso il nostro centro.
Linus Pauling e la vitamina C: il Nobel che sfidò la medicina
Quando un due volte premio Nobel parla di salute, il mondo ascolta. Ma quando quello stesso scienziato — Linus Pauling, genio della chimica e attivista instancabile — afferma che la vitamina C può prevenire e trattare molte malattie, allora iniziano le polemiche.
Eppure, a distanza di decenni, la sua visione si sta lentamente rivalutando. Pauling è stato forse troppo avanti per i suoi tempi.

Chi era Linus Pauling?
Linus Pauling non era un “guru del benessere”. Era un chimico e fisico tra i più brillanti del XX secolo, vincitore del Nobel per la Chimica (1954) e del Nobel per la Pace (1962). Ha rivoluzionato la chimica delle proteine, la biologia molecolare e ha contribuito alla campagna contro i test nucleari.
Negli anni ’70, però, si dedica a un nuovo tema: l’uso terapeutico della vitamina C (acido ascorbico).

Vitamina C: solo per il raffreddore? Non secondo Pauling
Per la medicina ufficiale, la vitamina C era (ed è tuttora) utile per prevenire lo scorbuto. Pauling, invece, sosteneva qualcosa di molto più ambizioso:
"La vitamina C ad alte dosi può prevenire e curare infezioni, migliorare il sistema immunitario e perfino aiutare nella lotta contro il cancro."
Nel suo celebre libro "Vitamin C and the Common Cold" (1970), Pauling mostrava dati secondo cui alte dosi di vitamina C (1.000 mg o più al giorno) potevano ridurre frequenza, durata e gravità dei raffreddori.

Vitamina C e cancro: la sfida all'oncologia classica
Nel decennio successivo, Pauling collaborò con il medico britannico Ewan Cameron in Scozia, trattando pazienti oncologici con 10 g al giorno di vitamina C per via endovenosa e orale. I risultati? Sopravvivenze più lunghe e migliore qualità di vita rispetto ai pazienti che ricevevano cure standard.
La comunità scientifica attaccò duramente Pauling, accusandolo di “pseudoscienza”. Ma studi più recenti, pubblicati anche su riviste come PNAS e Cancer Cell, hanno riaperto il dibattito, mostrando che alte dosi di vitamina C possono agire come pro-ossidanti selettivi contro le cellule tumorali, senza danneggiare quelle sane.

Cosa fa davvero la vitamina C nel corpo?
È un antiossidante potente, protegge le cellule dallo stress ossidativo.
Stimola la produzione di collagene, importante per pelle, vasi sanguigni e articolazioni.
Favorisce l’assorbimento del ferro non-eme.
È essenziale per un sistema immunitario efficiente.
Contribuisce alla sintesi di neurotrasmettitori come dopamina e noradrenalina.

Quanto ce ne serve davvero?
Il fabbisogno ufficiale è intorno ai 90 mg/die, ma Pauling sosteneva che la dose ideale per la salute ottimale fosse tra i 2 e i 10 grammi al giorno, ben oltre le dosi raccomandate.
E sottolineava: "Non c’è tossicità nota per la vitamina C."
Infatti, l'eccesso viene eliminato attraverso le urine. Gli effetti collaterali più comuni a dosi molto elevate possono includere disturbi intestinali, facilmente gestibili riducendo la dose.

Il lascito di Linus Pauling
Oggi, la vitamina C ad alte dosi viene studiata in vari campi:
Immunoterapia oncologica
Covid-19 e infezioni virali acute
Supporto nel post-operatorio
Riduzione dell'infiammazione cronica
Forse Linus Pauling non aveva tutte le risposte, ma aveva intuito una cosa: la biochimica della salute passa anche dai micronutrienti, e la vitamina C è una delle molecole chiave del nostro equilibrio interno.

In conclusione
Linus Pauling ci ha lasciato una lezione che vale ancora oggi:
non sottovalutare mai il potenziale curativo delle molecole naturali, se usate con intelligenza e conoscenza.
E forse, proprio grazie al suo coraggio nel rompere gli schemi, un giorno la vitamina C non sarà più solo “la vitamina contro il raffreddore”, ma un pilastro della medicina preventiva e integrativa.
Vuoi sapere se stai assumendo abbastanza vitamina C? Prenota una misurazione professionale dei micronutrienti presso il nostro centro.