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Alzheimer: il ruolo nascosto del litio

Alzheimer: il ruolo nascosto del litio

Illustrazione stilizzata del cervello umano con placche di beta-amiloide, una capsula di litio e proteine tau intrecciate, rappresentazione visiva del legame tra Alzheimer e carenza di litio, su sfondo beige
Illustrazione stilizzata del cervello umano con placche di beta-amiloide, una capsula di litio e proteine tau intrecciate, rappresentazione visiva del legame tra Alzheimer e carenza di litio, su sfondo beige
Illustrazione stilizzata del cervello umano con placche di beta-amiloide, una capsula di litio e proteine tau intrecciate, rappresentazione visiva del legame tra Alzheimer e carenza di litio, su sfondo beige

Alzheimer: il ruolo nascosto del litio

Quando si parla di morbo di Alzheimer, di solito si pensa a due protagonisti: le placche di beta-amiloide e la proteina tau. Ma un nuovo studio ha scoperto che c’è anche un terzo attore importante: il litio, un minerale che il nostro cervello usa in quantità minuscole.

Perché il litio è importante?

Il litio sembra funzionare come una sorta di scudo naturale per il cervello. Il problema è che le placche di amiloide, tipiche dell’Alzheimer, intrappolano il litio e lo rendono inutilizzabile.
Risultato: nelle aree colpite del cervello si crea una vera e propria carenza di litio, e questo peggiora la memoria e le funzioni cognitive.

Cosa succede senza abbastanza litio?

Negli esperimenti sugli animali, ridurre il litio nel cervello ha portato a:

  • più accumulo di proteine tossiche (amiloide e tau),

  • più infiammazione,

  • perdita di connessioni nervose e mielina (la “guaina protettiva” dei nervi),

  • peggioramento della memoria.

Una nuova strada: integrare il litio?

I ricercatori hanno provato a ridare litio con un sale speciale chiamato litio orotato. Nei topi, questa forma ha:

  • bloccato quasi del tutto le placche,

  • migliorato la memoria,

  • mostrato pochi effetti collaterali.

Negli studi sull’uomo, chi aveva più litio nel cervello otteneva punteggi migliori nei test di memoria.

Ma attenzione!

Il litio non è un minerale da prendere liberamente:

  • È usato da anni come farmaco per alcuni disturbi psichiatrici, ma in dosi molto più alte può diventare tossico.

  • Qualsiasi integrazione deve essere fatta solo sotto controllo medico.

  • Non è raccomandato iniziare in gravidanza.

Conclusione

Il litio potrebbe essere un nutriente chiave per la salute del cervello. Così come la mancanza di ferro porta all’anemia, la mancanza di litio potrebbe favorire la comparsa dell’Alzheimer.
Siamo ancora all’inizio, ma la ricerca è promettente: in futuro, un’integrazione a microdosi controllate potrebbe aiutare a proteggere la memoria e rallentare l’invecchiamento cerebrale.

Alzheimer: il ruolo nascosto del litio

Quando si parla di morbo di Alzheimer, di solito si pensa a due protagonisti: le placche di beta-amiloide e la proteina tau. Ma un nuovo studio ha scoperto che c’è anche un terzo attore importante: il litio, un minerale che il nostro cervello usa in quantità minuscole.

Perché il litio è importante?

Il litio sembra funzionare come una sorta di scudo naturale per il cervello. Il problema è che le placche di amiloide, tipiche dell’Alzheimer, intrappolano il litio e lo rendono inutilizzabile.
Risultato: nelle aree colpite del cervello si crea una vera e propria carenza di litio, e questo peggiora la memoria e le funzioni cognitive.

Cosa succede senza abbastanza litio?

Negli esperimenti sugli animali, ridurre il litio nel cervello ha portato a:

  • più accumulo di proteine tossiche (amiloide e tau),

  • più infiammazione,

  • perdita di connessioni nervose e mielina (la “guaina protettiva” dei nervi),

  • peggioramento della memoria.

Una nuova strada: integrare il litio?

I ricercatori hanno provato a ridare litio con un sale speciale chiamato litio orotato. Nei topi, questa forma ha:

  • bloccato quasi del tutto le placche,

  • migliorato la memoria,

  • mostrato pochi effetti collaterali.

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